Torre di Centocelle

Situata al km 8300 della Via Casilina, fu costruita nel XII sec. d.C.

Era conosciuta nel Medioevo con il nome di Torre di S. Giovanni, perchè apparteneva alla basilica di S. Giovanni in Laterano, che la affittò alle famiglie dei De Rubeis, degli Astalli e dei De Lenis. Nel XVI sec. passò alla famiglia Capranica ed acquistò il nome di Centocelle.

A pianta quadrata, è alta 25 m. ed è costruita con scaglie di selce, frammenti di marmo e tufo; nella muratura si aprono finestre rettangolari con cornici marmoree e numerosi ordini di fori per le travature lignee.

E. Ortolani, Torre di Centocelle, 1935

La torre era circondata da un muro di difesa, oggi pressoché scomparso, ma visibile ancora nelle carte del Catasto di papa Alessandro VII (XVII sec. d.C.).

La posizione della torre permetteva di controllare buona parte della campagna compresa tra la Via Prenestina e la Via Tuscolana e quindi di vigilare sulla più importante viabilità ad Est di Roma.

La zona circostante la torre è oggi ampiamente urbanizzata, ma ancora all'inizio del '900 si era mantenuta intatta, come testimonia il suggestivo dipinto di Enrico Ortolani (1935).
Il poeta romanesco Augusto Jandolo le ha dedicato un sonetto