I santi Marcellino e PietroPietro era un esorcista e Marcellino un prete. Entrambi furono martirizzati sotto Diocleziano sulla via Cornelia, in una località chiamata "Sylva Nigra" che, dopo la loro morte, fu denominata "Sylva Candida".
I corpi vennero sepolti in una cripta delle catacombe a loro intitolate, dove rimasero fino al pontificato di Gregorio IV (826 d.C.), quando vennero traslati in Francia e poi in Germania, a Seligenstad presso Magonza, dove ancora si trovano.
I due martiri furono venerati dai pellegrini del VII secolo nel cimitero "ad duas lauros", al terzo miglio della Via Labicana; la loro cripta fu scoperta nel 1896.
Nel 1256 loro resti furono adoperati da papa Alessandro IV per consacrare l'altare maggiore della chiesa a loro dedicata.
Le reliquie di Marcellino e di Pietro, nella seconda metà del XVIII secolo, risultavano anche in una chiesa a loro intitolata a Cremona.
Sempre loro reliquie non insigni vennero utilizzate per la riconsacrazione dell'altare il 28 aprile 1754 dal cardinale titolare Vincenzo Malvezzi.